Se state cercando una meta fresca per combattere le alte temperature di questi giorni, bella e in mezzo alla natura questo post fa per voi!
Infatti i Pantani di Accumuli, piccoli laghetti posti sul confine tra Umbria, Lazio e Marche sono un delizioso gioiello incastonato fra le montagne dell’Appennino Centrale e delimitati da prati verdi e faggete. Si tratta di laghi di origine glaciale adagiati all’estremo sud della catena dei Monti Sibillini.
Per vedere il video dei Pantani di Accumuli
Se amate la natura e gli spazi incontaminati, dove i rumori principali che ascolterete saranno quelli del vento (davvero tanto quando ci siamo stati noi), degli uccellini, del volo degli insetti, del gracidare delle rane, del muggito dei buoi e il nitrire dei cavalli al pascolo, i Pantani di Accumuli sono un luogo magico da visitare. Occasionalmente ascolterete anche il rumore di qualche altro umano. Ma per il resto silenzio, pace e panorami mozzafiato, che nulla hanno da invidiare a montagne più gettonate del nostro paese.
Come si arriva?
Da Terni percorrendo la Valnerina fino a Norcia, si supera quest’ultima e si imbocca la strada per Castelluccio di Norcia. Arrivati al bivio Castelluccio di Norcia e Forca Canapine, si sceglie la seconda destinazione. Dopo pochi chilometri si arriva alla Forca Canapine nei pressi del Rifugio La Genziana, ora in stato di abbandono. Lungo la strada, facendo attenzione a non fermarsi sui prati, si parcheggia.
Dalle Marche si sale per il momento soltanto da Visso o da Arquata del Tronto attraversando Forca di Presta.


Cosa fare?

Trekking, Trekking naturalistico, Nord Walking, Mountan Bike, raccolta funghi; sci di fondo e ciaspolate in inverno.
A chi è consigliato?
Essendo un percorso facile è consigliato a famiglie con bambini, scolaresche per uscite didattiche in Outdoor e a chiunque abbia voglia di stare in mezzo alla natura, senza fare un’attività eccessivamente impegnativa. La salita verso il Cippo Confinario, essendo una bella pettata ripida, è invece consigliata a chi ha voglia di faticare un po’ di più. Ma lo sforzo necessario sarà ben ricompensato dal panorama.

Come organizzarsi?
Nell’organizzarsi per qualsiasi tipo di escursione è bene controllare le previsioni meteo. Noi lo abbiamo fatto dal Sito dell’Osservatorio Meteorologico di Terni.
Sono assolutamente necessari scarponcini da trekking. Vi sembra una raccomandazione banale? Non tanto visto che ho incontrato persone in infradito che salivano al Gran Sasso!!
Abbigliamento a strati con giacca a vento, cappello, crema solare e racchette. In inverno anche ciaspole o sci da fondo in base allo sport che si vuole praticare.
Volete vedere il video dei Pantani di Accumuli?

Noi abbiamo scelto di fare trekking naturalistico e di percorrere a piedi il tratto da Forca Canapine fino ai Pantani e poi siamo saliti sul Monte dei Signori dove è collocato il Cippo confinario a delimitare il confine tra gli antichi Stato Pontificio e Regno di Napoli.


Ci incamminiamo verso i Pantani di Accumuli
Lasciata l’auto a Forca Canapine, abbiamo imboccato la carrareccia bianca e ben visibile alla nostra destra. Il vento schiaffeggiava l’erba e i fiori che copiosi puntinavano di colori i prati. Farfalle, api e altri insetti melliferi svolazzavano sui fiori, liberamente, senza mostrarsi infastiditi dal nostro passaggio.
Proseguendo il percorso la strada è in parte assolata e in parte ombreggiata dai faggi. Ad un certo punto la abbandoniamo per piegare a sinistra e inoltrarci dentro alla faggeta, come facciamo ogni volta che andiamo ai Pantani di Accumuli. Infatti preferiamo arrivare da sopra, attraversando il bosco.
Il sentiero è appena visibile tra l’erba e prima di addentrarci nel bosco ci fermiamo a guardare i Monti Redentore e Vettore che da questo punto di osservazione sono superbi. I contorni appaiono ben definiti su un cielo azzurro e prevalentemente limpido. Occhi, mente e cuore sono sul qui e ora e ci regalano l’ armonia che andavamo cercando.

Dopo esserci riempiti di tanta meraviglia ci inoltriamo nel bosco. Qui il contesto cambia e anche le sue regole cambiano. L’ecosistema bosco segue una sua logica in merito a tutto quello di cui ha deciso di disfarsi. Le foglie appiattite una su l’altra, marroni e croccanti sotto agli scarponi, sono un bel cuscino soffice su cui camminare. I rami spezzati e adagiati sul terreno con apparente disordine, racchiudono una vita che lentamente e operosamente lavora per decomporli e per restituire alla terra e alla vegetazione del bosco preziosi nutrienti. Sicuramente, oltre agli uccelli di cui sentiamo il canto nel bosco, ci saranno altre vite che dal loro punto di osservazione ben nascosto ci guardano passare senza farci percepire la loro presenza.


Ecco i Pantani di Accumuli
All’uscita del bosco, guardando in basso, ecco che appaiono i Pantani di Accumuli con i bovini e i cavalli che sono già sulle rive dei laghi. Decidiamo di scendere e avvicinarci. Molte mucche e cavalli hanno vicino i loro vitelli e puledri che non si staccano dalle madri. Con profondo rispetto della loro tranquillità, li osserviamo e fotografiamo cercando di non creare fastidio.

Nel lasciare i Pantani di Accumuli, essendo la staccionata rotta in più punti, decidiamo di camminare lungo la riva del lago. Il gracidare intenso delle rane, diminuisce, fino al silenzio al nostro passaggio, per poi riprendere man mano che ci allontaniamo.
Incontriamo una famiglia alla ricerca di funghi e un gruppo numeroso di sportivi in mountan bike sopraggiunge dalla carrareccia bianca.
Per noi è il momento di salire sul Monte dei Signori a 1781 mt s.l.m. e dalla Forca dei Pantani iniziamo la salita lasciando i laghi.
Se volete vedere il video dei Pantani di Accumuli
In cima al Monte dei Signori

Il vento forte sembra spingerci a valle rendendo ancora più faticoso il nostro incedere. Di conseguenza cerchiamo di non salire a dritto filo, ma facciamo un percorso a zig zag e a tratti entriamo nella faggeta, sempre tenendo d’occhio il prato per non allontanarci troppo.
Passiamo di lato al Cippo confinario che dall’ultima volta che siamo stati in questo luogo, nel 2015, troviamo a terra, forse abbattuto da un fulmine.
Quando finalmente arriviamo in cima il forte vento ci sospinge e si infila dappertutto nonostante le giacche a vento. Abbiamo giusto il tempo di guardare le punte delle cime che ci circondano. A Nord-Est la catena dei Monti Sibillini con il Redentore e il Vettore. In direzione Sud- Est il Gran Sasso e a Est i Monti della Laga. In basso i Pantani di Accumuli ci guardano, ormai notevolmente rimpiccioliti dalla distanza. Intorno a noi infinite sfumature di verde.

Ridiscendiamo e ci incamminiamo verso Forca Canapine, passando questa volta per la carrareccia e i prati.
Sicuramente torneremo ancora ai Pantani di Accumuli, essendo per noi, uno dei luoghi del cuore.
Se cercate altri itinerari estivi nel Lazio, sentitevi liberi di leggere gli articoli linkati qui sotto.


E voi siete mai stati ai Pantani di Accumuli? Questo post vi ha fatto venir voglia di andare? Scrivete pure qui sotto nei commenti le vostre esperienze. Vi leggerò volentieri.