Re Gelo e Regina Afa
Vado di Corno Catena del Gran Sasso |
Nuvola Bianca ha ragione, perché la mattina dopo, arriva dai monti lontani Re Gelo con il suo esercito di nuvole nere e dal mare arriva Regina Afa, anche lei seguita dalle sue nuvole.
“Spostati!” Ordina Re Gelo a Regina Afa. “Devo passare!”
“No! Spostati tu!” Replica Regina Afa. “Devo passare io!”
“No! Spostati tu!” Replica Regina Afa. “Devo passare io!”
Il Re e la Regina si fronteggiano, guardandosi dritti negli occhi, sperando in un segnale di cedimento da parte dell’altro. Ma nessuno dei due è disposto a fare un passo indietro e quindi accade l’inevitabile.
Ad un segno del Re e della Regina, i due eserciti, posizionati uno di fronte all’altro, dietro ai loro sovrani, scatenano un temporale che mai si è visto! Testate di qua, testate di là, boati e improvvisi bagliori di luce: in cielo esplode la guerra. Le nuvole salgono una sopra l’altra diventando sempre più grandi e nere, finché non riescono più a trattenere il peso e cominciano a precipitare, prima come piccole palline di ghiaccio e poi come gocce d’acqua.
Ma solo quando smettono di darsele di santa ragione, e di brontolare e lampeggiare, i Colorini escono fuori dalle loro case per far volare gli aquiloni, sotto la pioggia battente, come aveva consigliato Nuvola Bianca.
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Cammino di San Francesco Monte Terminillo |
Tic! Tic! E’ il suono delle gocce di pioggia colorate del colore degli aquiloni che bagnano il Paese dei Colori!
Tac! Tac! E’ il suono delle gocce di pioggia che colorano a poco a poco il paese! Ci sono voluti giorni e giorni, ma ecco che finalmente tutto quel nero comincia a trasformarsi in grigio scuro, poi grigio chiaro e infine tornano meravigliosi i colori!
I Colorini rimangono a guardare come la pioggia colorata dai frutti di Sambuco, dai fiori di Zafferano e dalle Rape Rosse toglie il maleficio fatto dalle Streghe Nerine.
Per Re Gelo e Regina Afa è una disfatta: hanno perso nella battaglia tutti e due gli eserciti! Entrambi sono costretti a tornare da dove sono venuti e nel cielo azzurro Nuvola Bianca ammira soddisfatta il Paese dei Colori, tornato ad essere meraviglioso come prima.
Ma i Colorini non hanno il tempo di festeggiare, perché ecco che in mezzo alla piazza principale avanzano minacciosi Gatto, Pipistrello e Civetta.
“Eh no!” Si rivoltano i Colorini furibondi. “Ancora voi?”
Ed ecco che chi con una scopa, chi con un bastone da passeggio, chi con un ombrello, i Colorini si avventano sugli sgraditi ospiti.
“Eh no!” Si rivoltano i Colorini furibondi. “Ancora voi?”
Ed ecco che chi con una scopa, chi con un bastone da passeggio, chi con un ombrello, i Colorini si avventano sugli sgraditi ospiti.
Ma all’improvviso fra i Colorini si sente una voce dire:
“Nel nome del bene le Streghe vengano punite
Senza toccarle con un dito
Blu, Giallo, Rosso, io vi chiamo
Punitele sì, ma andateci piano!”
Alle parole di Eulalia, i famigli si trasformano in Nero Velluto, Carbone e Pece e i loro occhi vengono accecati dai tre colori che hanno salvato il paese; in fretta e furia scappano via e scompaiono dentro a Bosco Nero. La corona di piume nere di Merlo, la pentola, la candela accesa e il mestolo lasciata dalle Streghe Nerine sono conservate dentro a delle teche di vetro nel Museo dei Ricordi del Paese dei Colori.
Ai visitatori del museo viene raccontata la storia di quanto è accaduto, ricordando che quando la Natura e gli Uomini si vogliono bene nulla è impossibile.
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Guatapé in Colombia |
Racconto scritto in occasione della mia frequentazione al corso di Narrativa per l’infanzia organizzato dalla Casa Editrice Dalia S.r.l. e Libreria Mondadori Point di Terni nel 2016.
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