Paese dominato dalla Rocca |
Qualche giorno fa abbiamo deciso di fare i turisti a chilometro zero, visitando il lago di Piediluco con il battello, godendocelo dall’interno. E’ stata una bella scoperta.
Il punto di partenza è il Baraonda caffè,in prossimità dell’Hotel Miralago dove abbiamo fatto anche il biglietto. Molti altri hanno avuto la nostra stessa idea.
L’acqua, lievemente increspata, ha come sempre su di me l’effetto di una calamita ed evoca suggestioni positive.
L’Amaca all’Eco |
Il cielo limpido esalta i colori del lago e della vegetazione.
Lo sguardo indugia, sulla spiaggetta del Monte Eco, delimitata da una decina di pioppi allineati uno di fianco all’altro, come soldatini; tornano i ricordi dei caldi pomeriggi estivi, in cui io e mio fratello, da bambini, facevamo il bagno proprio lì, sotto lo sguardo attento dei nostri genitori.
In battello |
E’ il momento di salire e l’ emozione e la curiosità sono quelle di una bambina .
Ha una profondità massima di venti metri.
Con la realizzazione della Cava Clementina e il taglio della roccia di travertino nei pressi di Marmore, le acque defluirono nella zona sottostante formando l’omonima Cascata. Successivamente, vennero utilizzate anche per il funzionamento della Centrale Idroelettrica di Galleto.
In prossimità del ponte in zona Mazzelvetta, un gorgoglio annuncia l’immissione di acqua proveniente dal fiume Nera, attraverso un percorso sotterraneo, che inizia all’altezza di Triponzo.
Opera idraulica necessaria, viste le continue emorragie di acqua, per mantenere costante il livello del bacino e realizzata durante il periodo fascista.
Al contempo riceve anche il contributo del fiume Velino.
Quindi tra emissari ed immissari le acque del bacino lacustre non sono mai le stesse essendo soggette ad un continuo ricambio. Questa condizione fa si che la temperatura sia veramente bassa.
Località Mazzelvetta |
Ogni angolo è svelato e Luca scatta foto in continuazione, per essere sicuro che non sfugga nulla.
Un atleta di triatlon nuota con lunghe bracciate, indossando una muta, condizione necessaria visto che le acque sotto la superficie sono molto fredde.
Una canoa affusolata, scivola agile sull’acqua spinta dalle pagaie dei vogatori.
Sopra i tetti, svetta il campanile della chiesa di San Francesco, costruita per ricordare la visita che il santo fece a Piediluco.
Dall’alto i ruderi della Rocca con il suo Mastio, montano la guardia come sentinelle.
Il centro abitato è facilmente percorribile, ma se si vuole mantenere il contatto con l’acqua, delle scalette, disposte in più punti, permettono l’accesso alla passerella del lungo lago.
Sui pontili qualche pescatore, quietamente si gode il sole e pesca.
A Piediluco, passato e presente vanno a braccetto: pur mantenendo intatta la semplicità e la quiete del passato, strizza l’occhio al futuro, con le sue strutture ricettive, le terrazze sul lago e le spiagge attrezzate per accogliere i turisti.
Le vie curate, pulite e tranquille, i fiori ai balconi, raccontano il desiderio di questo borgo di valorizzare la propria bellezza, pur mantenendo un aspetto acqua e sapone.
Una draga è al lavoro: taglia e raccoglie le abbondanti alghe che popolano il fondale.
Piediluco è sede del Centro di canottaggio Paolo d’Aloja; qui si effettuano manifestazioni internazionali. Ecco perché per tutta la lunghezza del lago emergono dall’acqua, secondo un preciso disegno delle boe bianche che delimitano le corsie per le gare.
Gabbiani |
Il battelliere richiama la nostra attenzione sulla presenza di gabbiani reali: alcuni in volo, altri appoggiati sulle boe.
Ne è stupito. Non sa spiegarsi come mai un uccello di mare abbia scelto il lago.
Negli ultimi anni molti gabbiani si sono spostati nelle grandi città a causa dell’abbondante cibo che riescono a scovare nei nostri rifiuti. Per lo stesso motivo a Terni, nelle vicinanze dell’inceneritore ce ne sono molti. Qualche tempo fa, in pieno centro, all’altezza di Piazzale Frankl, un gabbiano reale volava sul fiume Nera.
Probabilmente si sono spinti verso l’interno, risalendo il fiume alla ricerca di cibo.
A Piediluco evidentemente, anche grazie all’abbondante pesce del lago, hanno trovato condizioni favorevoli.
La storia dei gabbiani che migrano alla ricerca di cibo, verso luoghi diversi dal loro habitat naturale, sembra essere una metafora della realtà odierna, in cui folle di uomini e donne, lasciano la loro terra per cercare una vita migliore.
Hotel il Lago |
Arrivati al centro del lago, tra i coni di Monte Caperno o Eco e Monte Luco, il battelliere spegne il motore e ci invita a fare un gioco.
Dobbiamo tutti gridare un secco CIAO.
Aderiamo alla richiesta.
Dalla montagna rimbalza l’eco del nostro saluto.
Questo fenomeno è stato sperimentato e misurato da studiosi come Dupré Thesneider fino ai primi anni del ventesimo secolo. Oggi non si possono ottenere gli stessi risultati di un tempo perché il Monte Luco, non è più spoglio di vegetazione, come risulta da cartoline dell’epoca, ma ha subito dei rimboschimenti.
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Dall’Ara Marina |
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Dall’Ara Marina |
Spiaggia attrezzata |
Canneto |
Spiaggia attrezzata |
Le libertà di Giulio Turcato |