Piazza Giovanni XXIII a Priverno con Plazzo Comunale e scalinata della Cattedrale Santa Maria Annunziata
Appunti di viaggio: Lazio

Priverno

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Percorrendo la Valle dell’Amaseno, in provincia di Latina, l’ultimo borgo che si incontra, prima di arrivare alla terra della Maga Circe e del dio Giove, è Priverno.

Porto di Terracina, facilmente raggiungibile da Priverno
Porto di Terracina
Foto dal borgo di San Felice Circeo verso il mare, facilmente raggiungibile da Priverno
San Felice Circeo

Infatti la pianeggiante Valle dell’Amaseno, con la strategica SS 156 dei Monti Lepini, che la attraversa, consente il raccordo tra le terre della Ciociaria con il litorale laziale;  le mete marine più prossime a Priverno, sono il Parco Nazionale del Circeo e Terracina. Arrivati nelle vicinanze di Priverno, la vallata si apre in un ampio anfiteatro, definito a nord dai Monti Lepini  e a est-sud-ovest dai Monti Ausoni. I colori della vallata sono di un verde bottiglia deciso, mentre le montagne prevalentemente ricoperte di ulivi, a distanza risultano piuttosto glabre.

Il borgo di Priverno
Il borgo di Priverno

Priverno sorge su una collina dei Monti Lepini di 151 metri d’altezza e domina l’ultimo tratto della Valle dell’Amaseno.

Il borgo è l’erede di un antico insediamento dei Volsci (Privernum), successivamente diventato colonia romana e nato fuori dalla città, vicino al fiume Amaseno. In epoca medioevale, forse per sfuggire ai barbari o alle inondazioni, la popolazione si è spostata sulle colline, fondando il nucleo della città attuale, che ha conservato il nome Pipernum fino al 1928.  Nei monumenti e palazzi del borgo è possibile rintracciare ricordi dell’arte cistercense e tracce dei templari.

Vicolo borgo
Vicolo borgo
Vicolo di Priverno
Piazza borgo
Piazza borgo
Vicolo borgo

Il borgo di Priverno

Il borgo, di aspetto prevalentemente medievale, ha 4 porte di accesso e intorno al nucleo storico si è sviluppata la città più moderna. Via Consolare taglia il centro storico in due e unisce Porta Napoletana e Porta Romana.

Prima di andare a vedere i centri di interesse del borgo, vi consiglio di passeggiare fra i suoi suggestivi vicoli per conoscere i Palazzi storici e le 16 chiese, testimoni del passaggio della Chiesa e di famiglie nobili importanti. Percorrendo i vicoli è facile incontrare socievoli privernesi disponibili a dare indicazioni o seduti a fare quattro chiacchiere con i vicini.

Piazza Giovanni XXIII, a metà circa di Via Consolare, racchiude la maggior parte delle mete d’interesse di Priverno e costituisce il principale luogo di aggregazione nel centro storico. 

Chiesa di Santa Lucia
Chiesa di Santa Lucia
Via Consolare Priverno
Via di Priverno

La Cattedrale di Santa Maria Annunziata a Priverno

Con la sua scalinata ampia e regale, la Cattedrale guarda dall’alto la piazza. Ha una facciata romanica, anticipata da un portico a tre arcate con colonne in stile corinzio, sorrette da figure di animali come il cavallo, l’orso, il leone, il leopardo, la leonessa e il bue e costituisce uno dei migliori esempi di bestiario medievale.

L’interno della Chiesa è definito da tre navate, con otto cappelle laterali. Vi sono conservate diverse opere d’arte lignee, tra cui la Crocifissione che viene portata in processione il venerdì santo, la Deposizione del Cristo e una tavola bizantina raffigurante la co-patrona della città, la Madonna d’Agosto. Co-patrona perchè l’altro patrono della città è San Tommaso d’Aquino, morto presso l’Abbazia di Fossanova. Infatti nella Cattedrale sono conservati i resti della sua testa.

Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Statua di leone che sorregge una colonna
Interno Catterale
Interno Cattedrale Santa Maria Annunziata

Nel 2017 sulla scalinata della Basilica, è stato girato il video della canzone “Piccola anima” con Elisa ed Ermal Meta.

I due artisti cantano nei suggestivi scorci di Priverno e a Piazza Giovanni XXIII in notturno.

Il Palazzo comunale a Priverno

A destra della Cattedrale spicca il Palazzo Comunale e lo stile gotico in cui è realizzato presenta evidenti assonanze con la vicina Abbazia di Fossanova. L’aspetto attuale del palazzo è il risultato di più maneggiamenti, avvenuti in differenti periodi storici, a seguito delle mutate esigenze della comunità cittadina. Infatti la sua prima edificazione risale al XIII secolo, con il piano terra, probabilmente utilizzato come mercato cittadino e il primo piano destinato alla sala consiliare.

Più tardi, nel XV secolo il palazzo venne ampliato e collegato alla Cattedrale con un corpo secondario e una facciata arretrata rispetto alla Chiesa e al Palazzo Comunale.

In tempi più vicini a noi, nel 1862 vennero aggiunti il terzo piano, le bifore, la terrazza e l’orologio.

Facciata del Palazzo Comunale
Palazzo Comunale Priverno

Nella piazza trova posto la  Fontana dei Delfini, realizzata  dall’Architetto Giuseppe Olivieri nel 1977, in occasione dell’arrivo dell’acqua potabile a Priverno e successivamente dedicata ai caduti delle due Guerre Mondiali.

Fontana dei Delfini a Priverno
La Fontana dei Delfini a Priverno
La Fontana dei Delfini in Piazza Giovanni XXIII a Priverno

Il Museo archeologico di Priverno

Il Museo Archeologico di Priverno è proprio di fronte alla Cattedrale e occupa uno dei palazzi antichi più prestigiosi della città: Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli. Elegantemente ristrutturata, la facciata presenta l’originale decoro rinascimentale con i colori amaranto e piombo.

L’esposizione del Museo è organizzata in modo da raccontare la storia e l’identità di Priverno dalle sue origini, per restituirla ai privernesi, ma anche ai visitatori. Come potrete appurare, visitandolo, lo storytelling si snoda dall’età protostorica fino alla colonia romana. Inoltre, scoprirete che le esposizioni, ricche e curate, restituiscono il ritratto di una civiltà prospera e nel contempo vi consentiranno di immergervi nella quotidianità della vita romana. Ad esempio, potrete ammirare mosaici di alta qualità, monili utilizzati dalle donne romane e utensili della cucina.

Va considerato che la grande ricchezza di reperti è legata al dialogo continuo tra il Parco archeologico e il Museo Archeologico. Infatti, tutto quanto viene riportato alla luce negli scavi nel Parco, è studiato, catalogato e poi messo a disposizione dei visitatori del Museo. Con il risultao che il Museo diventa luogo dedicato alla cultura e al senso di appartenenza, capace di coinvolgere più generazioni, dai bambini agli adulti, ma anche gli esperti.

Facciata del Luseo Archeologico di Priverno
Bacco, Museo Archeologico di Priverno
Museo archeologico di Priverno
Anfore al Museo Archeologico

La Leggenda della Regina Camilla a Priverno

Mentre preparavo questo articolo, mi sono imbattuta in una leggenda che riguarda Priverno, nell’età in cui era abitato dai Volsci: ovvero la leggenda della Regina Camilla.

Di questo personaggio ne parla Virgilio nell’Eneide e poi Dante nel primo canto dell’Inferno.

Prima di essere regina, Camilla fu figlia di Metabo, tiranno di Priverno e cacciato dalla popolazione. Metabo, si portò dietro la figlia, ancora in fasce e con lei visse nei boschi, visto che nessuna città lo accolse. La piccola Camilla crebbe, alimentata con latte di cavalla, tra animali e pastori. Quando fu in grado di camminare il padre le donò arco e frecce. Divenne con il tempo un’abile guerriera e una bellissima donna e la sua fama crebbe al punto che i Volsci le chiesero di diventare la loro Regina. Camilla, accettando, potè tornare nella sua città da Regina. Si distinse sempre per il suo coraggio e la sua abilità ma putroppo morì, giovanissima, vittima di un agguato.

Come detto sopra, si tratta sicuramente di una leggenda e di un personaggio fantastico, di un’invenzione di Virgilio, ma sicuramente un personaggio con quelle caratteristiche è esistito davvero nel territorio dell’antico Lazio, se i ciociari credono che la Regina Camilla sia stata la loro capostipite.

L'Abbazia di Fossanova e il suo borgo a Priverno

Ho visitato l’Abbazia di Fossanova, la prima volta, più di 10 anni fa e in quell’ occasione ero rimasta impressionata dalla semplicità e solennità dell’edificio religioso e dalla bellezza del suo piccolo borgo.

Fu costruita nel 1209, in pietra calcarea, da monaci francesi cistercensi che hanno bonificato la zona acquitrinosa. L’obiettivo da raggiungere, era quello di elevare il cuore a Dio. Proprio per questo motivo, la struttura si presenta molto semplice ed austera, con pareti nude sia all’interno che all’esterno, fatta eccezione per il rosone situato sopra alla porta principale.

I monaci cistercensi arrivarono a Priverno con l’obiettivo di rifondare la dottrina benedettina, Ora et labora, basata sulla preghiera, l’agricoltura, l’arte e lo studio. Erano infatti convinti che soltanto attraverso la semplicità si arriva alla perfezione e a Dio.

Proprio per la suggestione e la bellezza che la caratterizza, questo è un luogo, in cui sono tornata più volte e nella visita di agosto abbiamo visto anche l’edificio alle spalle dell’Abbazia, dove morì Tommaso D’Aquino, originario di Roccasecca, nel Frusinate,  e poi diventato co-patrono di Priverno.

Abbazia Fossanova a Priverno
Abbazia di Fossanova a Priverno
Abbazia Fossanova
Rosone dell'Abbazia di Fossanova

Eventi a Priverno

Teatro Gigi Proietti a Priverno

Periodo invernale 

Nel periodo invernale è stata predisposta una ricca stagione teatrale presso il teatro Gigi Proietti

Insegna con parole e disegni della Falia e dei broccoletti
Priverno città della Falia e dei Broccoletti

1 maggio

Si è svolta la Sagra della Falia e dei broccoletti.

 

Giugno e luglio

La Festa del tributo ha origini storiche e rinascimentali e impiega 120 figuranti. Nasce dall’ usanza da parte delle città vicine a Priverno, che ne utilizzavano i terreni, di  pagavare il tributo. Gli eventi più importanti, prevedono una fiaccolata notturna e il Palio, in cui si sfidano le quattro porte della città. Quella vincitrice riceverà il drappo.

Dall’11 al 13 agosto

A Fossanova viene organizzata una festa medievale in cui rivivono gli antichi mestieri.

Cosa mangiare a Priverno

La valle dell’Amaseno, essendo contigua con la fertile pianura Pontina, vanta una rispettabile tradizione agricola con produzione di ortaggi e frutta e successiva trasformazione. Ma anche una grande abilità nell’allevamento di animale, con prevalenza di bufale, ma anche di ovini e caprini.

Dall’allevamento di bufale si ha la trasformazione del latte in ricotta, in mozzarella di diverse pezzature, treccia, caciocavallo, provolone e il Nero di Amaseno, un formaggio stagionato simile al Parmigiano Reggiano. I vari ristoranti della zona offrono anche lo spezzatino di bufaletta.

A Priverno è possibile trovare molti cibi esclusivi della zona e Presidio Slow Food.

Una di queste è senza dubbio la Falia, un pane basso con aggiunta di olio d’oliva della cultivar locale, Itrana. E’ un prodotto tipico di Priverno, buonissimo e pericoloso per il giro vita. Infatti non smettereste di mangiarla!!

La Falia si accompagna ai broccoletti cotti con olio in padella, i Chiacchietegli dai fiori viola, che sono un presidio Slow Food.

Anche l’olio è un prodotto pregiato della zona, così come le olive Itrana in salamoia. Un’altro piatto tipico è la Bazzoffia, una zuppa di verdure, con pane raffermo, piselli, fave, bieta, carciofi  e uova.

Per quanto riguarda i dolci, nei forni è facile trovare i giglietti, biscotti che somigliano per sapore ai savoiardi; veniamo alla ciambella cresciuta, un impasto di pasta di pane arricchito da uova, zucchero e anice; per terminare parliamo della caciata, una crostata ripiena di ricotta di bufala e gocce di cioccolato.

Come arrivare

Dove dormire

Dove mangiare

Dove acquistare

E infine

L’articolo non è sponsorizzato da nessuna delle attività commerciali menzionate, ma è il racconto dell’esperienza di Luca e mia a Priverno.

Priverno è un borgo in cui con Luca torniamo spesso, essendo la terra d’origine della sua famiglia materna.

È anche un luogo che consente di raggiungere molte destinazioni trovandosi a 32 Km da Latina, 30 da Frosinone, 26 da Terracina e 102 da Roma.

In un prossimo articolo vi racconterò delle mete che abbiamo visitato, avendo come base Priverno.

E voi avete mete preferite, ricordi e suggestioni a Priverno?

Sentitevi liberi di scrivere qui sotto. Vi leggerò con piacere.

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Grazie per aver letto sin qui.

Blogger e Youtuber di I volti dell'Ambiente. Sono ternana e amo la mia città. Credo nella forza della bellezza in tutte le sue forme che cerco intorno a me e provo a raccontare. Adoro il mare, la montagna, fare escursioni, leggere, mangiare. Adoro il panpepato ternano, la pizza e le ciriole. E sono appassionata d'ambiente, ma tanto, tanto!!
Cristina Rompietti - I volti dell'Ambiente
Cristina Rompietti
Appassionata d'Ambiente
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2 commenti

  1. Grazie Cristina per aver citato la nostra Bazzoffia. Bellissima descrizione della città, estremamente dettaglia ed utilissima anche per noi quando andremo a visitare Priverno.

    1. Prego! Priverno è davvero un borgo delizioso anche per il buon cibo.

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