State programmando una visita alla città di Napoli e non sapete cosa vedere?
Nel precedente articolo, Cosa vedere a Napoli 1° parte, vi ho portato in Via Chiaia e raccontato della visita a Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, la Galleria Umberto I e il Teatro San Carlo, e oggi vi racconto il secondo giorno a Napoli con altri bellissimi luoghi da visitare.
In Cosa vedere a Napoli in quattro giorni – 2° parte trovate notizie riguardo l’elegante quartiere Vomero, Castel Sant’Elmo, il suo Museo e la Certosa di San Martino.
Da Via Alabardieri, dove abbiamo pernottato abbiamo percorso di nuovo Via Chiaia e poi siamo arrivati a Piazza Trento e Trieste brulicante di vita, di confusione, del rumore del traffico e dell’odore del cibo, prevalentemente frittura, che riempie l’aria.
Ci inoltriamo in Via Toledo, fino ad arrivare in Piazzetta Duca D’Aosta alla stazione della Funicolare Centrale. Le corse ci sono ogni dieci minuti ed è possibile acquistare il biglietto alla stazione ma anche presso la vicina edicola e il bar. Il costo è di un euro e dieci a corsa
Il Vomero con Castel Sant'Elmo e la Certosa di San Martino da Piazza del Plebiscito - Napoli
Non è stato semplice definire cosa vedere a Napoli in quattro giorni, ma abbiamo fatto il possibile per vedere almeno i luoghi principali e sicuramente il Quartiere Vomero con Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino è tra questi.
Scendiamo a Piazza Fuga e per arrivare alla nostra meta, Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino è necessario salire ancora un po’ a piedi all’interno del quartiere Vomero, un quartiere residenziale con palazzine e villette in stile Liberty. La confusione precedente è soltanto un ricordo. Poco il traffico e molti turisti che hanno avuto la nostra stessa idea.
Il quartire Vomeroè un elegante quartiere costruito in stile liberty e si trova in collina in una posizione panoramica. E da lì lo sguardo abbraccia tutto il Golfo di Napoli, il Vesuvio e nelle giornate limpide sono visibili le isole di Ischia e Capri.
Un elegante palazzo in stile liberty - Vomero - Napoli
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù - Vomero -Napoli
La giornata è nuvolosa, la temperatura bassina nonostante sia aprile e un vento fastidioso, accentuato dalla posizione collinare, si infila sotto i vestiti.
Sia Castel Sant’Elmo che la Certosa sono ben segnalati, pertanto seguendo le indicazioni arriviamo con facilità. Ad un certo punto la strada scende e davanti a noi appare il Golfo.
Alla nostra destra troviamo la biglietteria per accedere a Castel Sant’Elmo. Non abbiamo prenotato precedentemente, ma riusciamo ad acquistare i biglietti sul posto.
Accesso a castel Sant'Elmo - Napoli
Panorama sulla città - Napoli
Panorama su Spaccanapoli - Napoli
Il Castello è una vera e propria fortezza a forma di stella a sei punte a cui si arriva comodamente, prima scendendo e poi salendo. Le mura del lungo corridoio interno ad un certo punto si aprono ad archi consecutivi sul Golfo e sulla città. Una linea retta scura è Spaccanapoli, detta in questo modo perché divide in due la città vecchia.
Salendo ancora arriviamo ad un ampio piazzale e salendo delle scale si può camminare lungo tutto il perimetro della fortezza.
Piazza d'Armi - Castel Sant'Elmo - Napoli
Piazza d'armi- Castel Sant' Elmo - Napoli
C’è molta foschia, quindi tutto appare velato. Qualche ora più tardi, quando visiteremo la Certosa il cielo diventerà più limpido. Il vento continua a soffiare forte e rimpiango di non aver portato un cappello. Infatti ci sarebbe stato proprio bene.
Ad un certo punto una scena simpatica. Un gabbiano con un garrito stridulo discute con un bambino per diversi minuti. Poi vola via. Chissà cosa avrà detto?
Dal Piazzale di Castel Sant’Elmo si accede al Museo del Novecento con una mostra di artisti napoletani che con le loro opere d’arte hanno raccontato la storia più recente della città. La visita è compresa nel biglietto d’ingresso
Interno del Museo del Novecento, un Museo in progress. Vi sono esposte 170 opere realizzate da 90 artisti partenopei.
Di lato l’opera che più mi è piaciuta dell’artista Edoardo Giordano, “Pittori ad Ischia”.
Usciti da Castel Sant’Elmo, dopo esserci affacciati verso il Golfo, entriamo alla Certosa di San Martino. Anche qui è stato possibile fare il biglietto in loco, senza prenotazioni anticipate.
Il cortile ci dà un assaggio della bellezza della struttura e ci sentiamo ben accolti visto che i settori da visitare sono tutti segnalati.
Particolari dell’altare e rosone in marmo del pavimento
Entriamo all’interno della chiesa e siamo avvolti in un tripudio di marmi policromi che rivestono il pavimento e le pareti. La struttura nasce in stile gotico ma subisce nel corso del tempo vari rimaneggiamenti, fino a guadagnare l’aspetto barocco con cui si presenta oggi.
Refettorio
Biblioteca del Priore
Al suo interno visitiamo le stanze che un tempo sono state abitate dal Priore, la figura più importante di tutto il convento. Si aprono di lato ad un lungo corridoio il Refettorio e il Chiostrino, il Vestibolo, l’Oratorio e la Biblioteca del Priore, espressioni più alte del Settecento napoletano per il raffinato rivestimento decorativo. E’ possibile ammirare anche una collezione di abiti e arredi sacri. Ovunque si percepisce grandezza e bellezza.
Porte
Vi è una mostra dedicata alla memoria della città e nell’androne delle carrozze vi è l’esposizione di due carrozze.
Immagini e memorie della città
Androne delle carrozze
La sezione presepiale
Per gli amanti del presepe, vi è un’intera sezione presepiale con presepi di differenti misure e di diversi artisti. Quello che più ci ha colpiti è il presepe dono di Michele Cuciniello. Infatti, è collocato in una parte buia della sezione dietro ad un pannello di vetro. La particolarità, oltre alla numerosità dei personaggi è data da un’illuminazione via via più crescente che simula l’alternanza del buio e della luce in un giorno di 24 ore in pochi istanti.
Ma nella sezione presepiale è anche possibile ammirare una galleria di ritratti della vita quotidiana in cui trovano posto rustici, contadini in abito da festa, borghesi del contado, osti, pezzenti, mendicanti, storpi tutti con le caratteristiche fisionomiche della vena naturalistica del seicento.
Usciamo all’esterno, nei giardini che si affacciano sul Golfo di Napoli e il Vesuvio. Nel frattempo le nuvole sono quasi scomparse e la vista è mozzafiato.
Camminiamo per i vasti giardini con l’affaccio sul Golfo. Se ne intuisce l’antica bellezza, anche se rimaniamo sorpresi dall’incuria con cui sono tenuti.
Il Vesuvio dalla Certosa di San Martino
Giardini della Certosa
Tornando verso Piazza Fuga per riprendere la funicolare, troviamo la casa in cui è vissuto e deceduto il cantante partenopeo Roberto Murolo.
Anche se non è stato facile stabilire cosa vedere a Napoli in quattro giorni, abbiamo fatto del nostro meglio per vedere più luoghi possibile e devo dire che siamo davvero soddisfatti di quanto abbiamo visto.
Dalla terrazza della Certosa
Dove andremo il terzo giorno?
Continuate a seguire la serie di articoli Cosa vedere a Napoli in quattro giorni perché la prossima volta andremo in Via Toledo, Spaccanapoli, San Gregorio Armeno e Chiostro di Santa Chiara.
Se l’articolo vi è piaciuto, sentitevi liberi di condividerlo affinchè possano leggerlo anche altri.
Bellissima descrizione!… Sembra poter vivere quei momenti… semplicemente leggendo. Complimenti… magnifico articolo!
Grazie Luca, mi fa piacere leggere il tuo apprezzamento. Continua a seguirmi per altre letture.
You should take part in a contest for one of the most useful blogs online. Im going to recommend this blog!
Grazie! Continua a leggermi!
Grazie! Al momento non conosco i concorsi di cui parli. Continua a seguirmi!
Excellent post. I certainly appreciate this website. Keep writing!