Museo della guerra di Pejo
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari
A Peio paese c’è la possibilità di visitare il Museo della Guerra. I ghiacciai sciogliendosi hanno restituito oggetti in uso all’esercito italiano e a quello Austro-Ungarico durante la prima guerra mondiale. Sono stati esposti, dai curatori del museo in modo da narrare la quotidianità e la durezza della vita in trincea. Un momento di verità storica, ma anche occasione di riflessione sull’inutilità della guerra e un monito affinché l’umanità non la impari più, come scrive Gianni Rodari nella sua filastrocca.
Da Peio fonti si sale a Peio paese, fino alla chiesa di San Rocco e si lascia la macchina nel vicino parcheggio. L’ingresso è a offerta.
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Attrezzatura per ospedale da campo |
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Letto ed effetti personali |
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Calzature e cappelli |
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Cucina da campo |
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Piccoli oggetti di vita quotidiana che per un attimo fanno dimenticare la guerra |
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Plastico di una trincea fra i ghiacciai |
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Bombe e munizioni |