“Quando non ci sarò più io a coltivare l’orto biologico, comprerete anche l’aglio!”

Ti ricordi, cosa ci dicevi, osservando la poca attitudine che dimostravamo per l’orto biologico e la coltivazione delle piante, presi come eravamo da altre faccende, che maliziosamente ci facevano l’occhiolino: lo svago, le amicizie, gli amori?
Infatti dell’orto biologico apprezzavamo i sapori dei frutti che ogni giorno gustavamo a tavola, meno l’impegno e la fatica che questo richiedeva, soprattutto d’estate, quando la terra arsa dal caldo aveva bisogno di essere dissetata.

Il fosso generoso scorreva ai piedi dei campi che cingevano la casa di Villa Palma e con una pompa che funzionava, quando voleva lei, dovevi portare su l’acqua, per decine di metri fino alle tue preziose piante.
Naturalmente, questa operazione doveva essere fatta ogni giorno, per avere un bell’orto biologico.
I tubi ingrigiti dall’uso, si snodavano su per i campi come lunghi serpenti.
Ma non era solo questo.


Innanzitutto c’era da preparare il terreno. Poi togliere le erbe infestanti. Infine con la motozappa, far prendere aria alla terra, rivoltando le sue zolle. Soltanto dopo aver fatto queste operazioni si passava alla semina.
Seminavi i semi dell’anno precedente, pazientemente recuperati. Pompavi il verderame, con la pompa messa a mo’ di zaino sulle spalle, per prevenire le malattie delle piante.
Chiaramente concimi chimici per il tuo orto biologico non ne usavi. Stallatico e cenere del camino erano i tuoi alleati, per fortificare le piante e difenderle dalle malattie e dai parassiti.
Pertanto i risultati erano sempre quelli sperati. Il tuo orto era uno scrigno prezioso di cose buone, sane e belle.


L'orto biologico, oggi
Sai, da marzo, quattordici anni da quando non ci sei più, ( ora ne sono passati venti) con Fabrizio abbiamo preso un piccolo orto di ottanta metri quadrati (rispetto al tuo, un fazzoletto).
Per arrivare all’agognato raccolto, quanta fatica e quanto impegno!
Ma come facevi tu a conciliare tutto!?

Il freddo inaspettato, a primavera, ci ha gelato le piantine di pomodori e cetrioli che presi dall’entusiasmo avevamo messo a dimora, forse un pò presto.
Come se non fosse bastato, afidi hanno colonizzato le fave e quando ci siamo resi conto della situazione poco abbiamo potuto fare per recuperare; la mistura lattiginosa di acqua e sapone di Marsiglia, spruzzata abbondantemente sulle piante, ha eliminato gli afidi ma non ha purtroppo salvato il raccolto.
Insomma le fave se le sono mangiate loro… Pazienza, andrà meglio il prossimo anno.
Cipolle, aglio e scalogno (buonissimi) vanno piantati più vicini di come abbiamo fatto, in modo da avere il doppio del raccolto.
Anche con i piselli cosi, così …

E poi l’erba infestante … quanta?! non si finisce mai di toglierla …
In compenso i pomodori, datterini gialli, cuore di bue, san marzano, pachino, nero di Crimea, stanno portando risultati soddisfacenti; pensa anche le cornacchie ne sono ghiotte!
Per proteggerli dagli attacchi degli insetti abbiamo piantato tanto basilico, buono per fare barattoli di pesto. Così abbiamo il doppio risultato di avere un orto biologico e il pesto!
Sai a proposito di pomodori, ho scoperto i pomodori d’inverno.
Li conoscevi?


E poi le melanzane di tanti tipi, i peperoni, i peperoncini, le zucchine, i cetrioli italiani e francesi (addirittura!), i fagiolini, l’insalata, il radicchio, il sedano, il prezzemolo, l’erba cipollina, le carote, la maggiorana, il rosmarino, la salvia, l’erba della madonna, il timo …
Esperimenti nell'orto biologico

Fabrizio, poi, ha voluto sperimentare i meloni e le angurie che sono nati e crescono molto bene. La curiosità di sapere se saranno dolci e croccanti è tanta.
L’ euforia della coltivazione, ha coinvolto anche Luca. Infatti ha piantato una pianta di pomodori datterini, che sta crescendo rigogliosa e una pianta di melanzane striate: entrambe portano frutti gustosi, saporiti e soprattutto sani.


Il seme che hai seminato con il tuo esempio, ha portato frutto.
Nonostante sia passato del tempo, forse troppo, grazie a te e a quello che ti ho visto fare, ogni giorno racconto l’ambiente e l’amore e il rispetto per esso a piccoli e grandi.
E’ grazie a te che faccio l’orto con i bambini del laboratorio di educazione ambientale dove lavoro da qualche anno e anche il mosto dall’uva.
In conclusione, grazie a te oggi si è concretizzata questa esperienza dell’orto biologico con Fabrizio.

Mio padre vive grazie ai gesti legati all'orto biologico
Quando c’eri tu, i pomodori sapevano di pomodoro, le albicocche di albicocca, le ciliegie di ciliegia: quei sapori, quei profumi, quei colori, quella consistenza non si dimentica.
Li cerco, li desidero e quando li trovo li assaporo con gratitudine e nostalgia per i tempi in cui eri tu l’artefice di tanta bontà.
Ripetere oggi, i tuoi gesti, ricordare la tua esperienza, è un modo per pensare a te, accorciare il tempo e le distanze tra noi e onorare ciò che sei stato.
Il tempo dedicato alla cura di un orto biologico, che non prevede l’uso di diserbanti e concimi chimici, e alla preparazione dei frutti raccolti, per gustarli al meglio, è un gesto d’amore verso l’ambiente, me stessa e le persone a cui voglio bene.
Hai visto? Quest’anno l’aglio non lo compriamo.
Ciao papà

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