“In montagna mi annoio”. Avete mai ascoltato qualcuno dire queste parole? Io si e mi sono tornate in mente, sfogliando il silent book “Su e giù per le montagne”, edito da Terre di Mezzo. E’ un libro dedicato ai bambini da cinque anni in poi. Ma parla anche agli adulti. Infatti ho trovato tra le sue illustrazioni tante esperienze che nelle mie escursioni in montagna ho vissuto personalmente.




La montagna come protagonista
La protagonista principale del Silent book Su e giù per le montagne è la montagna nelle quattro stagioni. Ma la montagna è anche il contesto in cui due ragazze, un ragazzo e un cane vivono delle esperienze nell’arco temporale di un anno.
Attraverso le illustrazioni, molto particolareggiati, l’autrice, Irene Penazzi, narra l’esperienza dei protagonisti, che tutto trasmettono tranne l’idea di annoiarsi.

La montagna è occasione di passeggiate, di giochi, di osservazione delle specie selvatiche animali e vegetali, di tempo trascorso in solitudine, ma anche di socialità.
Di esplorazione e di raccoglimento, di incontri, di superamento di difficoltà, di imprevisti e forse anche delle proprie paure. Di conquista, di autonomia, di sguardo aperto sul mondo e di rispetto per l’ambiente.

Le illustrazioni di Su e giù per le montagne sono estremamante particolareggiate nel descrivere l’ecosistema montano con tutte le forme di vita e le tracce che queste lasciano: ad esempio anche gli escrementi che in natura consentono agli esperti di capire che specie abitano determinati luoghi.

“I libri sono specchi e finestre, specchi perché possiamo rifletterci e finestre perché allargano il nostro sguardo sul mondo, quelli che si rivolgono ai ragazzi e alle ragazze sono bussole preziose anche per noi adulti che li leggiamo” come dicono bene i ragazzi e le ragazze di Mare di libri.
Sfogliando le pagine di Su e giù per le montagne ho provato la sensazione di specchairmi in quei disegni, perchè ognuno di essi ha acceso il ricordo di mie esperienze vissute tra le montagne di molte regioni italiane, in cui negli anni ho avuto l’opportunità di camminare.


Su e giù per le montagne accende i miei ricordi
L’albero con il tronco cavo della seconda tavola illustrata di Su e giù per le montagne, mi ricorda il castagno delle Cimitelle ai Prati di Stroncone, dentro cui possono nascondersi due persone per quanto è ampio. Così la fontanella realizzata con un tronco di Larice, mi fa tornare all’escursione di Pejo, in Val di Sole.
E poi le mucche e le bufale incontrate al pascolo, che mangiando l’erba dei prati fungono da tosaerba naturali e con i loro escrementi contribuiscono a restituire alla terra ciò di cui ha bisogno per essere fertile e produttiva.

L’ingegno e la creatività dei protagonisti che per attraversare un torrente tumultuoso, sfrutta un tronco caduto e posizionato per traverso, mi fa pensare alla passeggiata lungo il fiume Tenna, nelle Gole dell’Infernaccio sul confine Umbro-Marchigiano degli Appennini.
Ancora. Le Cascate della Camosciara, a Pescasseroli in Abruzzo e la Cascata del Rio Vioz in Val di Sole e il bagno nelle gelide acque del Fiume Nera a Scheggino, dove bisognava fare attenzione a non cadere camminando sui sassi scivolosi.


Non sempre su e giù per le montagne si è soli
Nonostante la maggior parte del racconto si svolga nella solitudine del bosco (Si fa per dire!! vista l’importante presenza di vita vegetale e animale), una tavola di Su e giù per le montagne ritrae i protagonisti nei pressi di un rifugio brulicante di presenza umana. Come non ricordare i differenti e molteplici rifugi incontrati perfino a 2000 m.l.m., alcuni sontuosi come hotel di città e altri semplici e di tono decisamente minore.

L’unica esperienza che non ho ancora vissuto è quelle di dormire nel bosco. Ma ho in mente di recuperare. Ho infatti già individuato un luogo in Umbria in cui si può vivere l’esperienza di dormire in una bolla dentro al bosco!!
Appena riuscirò a farlo lo racconterò in queste pagine!!


Su e giù per le montagne e la vita animale
Quanti animali selvatici incontrati negli anni!!
Il gruppo di mamme cinghiali con i loro cuccioli al Monte Cucco, che avvertita la nostra presenza, prima che li vedessimo, si è annunciato grufolando. E noi abbiamo atteso che passassero senza intralciare il loro percorso. L’aquila a Campo Imperatore che avendo preso di mira una lepre, si era posizionata sopra l’arbusto che fungeva da nascondiglio per la seconda. Gli stambecchi che hanno osservato dall’alto il nostro passaggio nel Canyon dello Scoppaturo a Campo Imperatore.
La Vipera Ursini a Castelluccio di Norcia e a Campo Imperatore. La Vipere Aspis incontrata sul sentiero per Monte Torre Maggiore a Terni. E poi le marmotte che saltellavano fuori dalle loro tane nel terreno sul Monte Cimone. Il Capriolo che correndo ci ha tagliato la strada sul Sentiero della Fragolosa a Monte Cucco. Le bufale a Monte La Pelosa, a Polino. Le rane gracidanti ai Pantani di Accumuli. Uccelli che nel silenzio dei boschi allietano il percorso e a volte anche la stanchezza con i loro suoni. Gli insetti melliferi, abbondanti sia nel bosco che nei prati. E chissà quanti altri che mentre ho, insieme a Luca, macinato chilometri negli ultimi anni, al nostro passaggio si sono ben nascosti per non essere visti.





Una tavola di Su e giù per le montagne racconta di quante cose si possono fare intorno ad un lago. E allora penso ai bellissimi Lago di Braies e Lago del Capriolo.
In autunno e in inverno
E poi il bosco in Autunno, con i caldi colori di cui si riveste. Anche qui penso al Sentiero del Planetario al Monte Terminillo, a Colle Fergiara a Polino e ai Prati di Stroncone.

Nelle ultime tavole l’autrice racconta l’inverno. Il momento in cui ogni paesaggio, anche il meno bello si veste di fascino e mistero. Sulla neve caduta nel bosco o su di una pianura, è facile intravedere impronte di animali, che in inverno non vanno in letargo ma si aggirano per trovare cibo.
La neve è il contesto giusto in cui tutti, anche i grandi, riescono per pochi attimi a recuperare la loro parte bambina per giocare sulla neve o praticare sport per puro divertimento. Ma l’inverno, con le giornate più corte e le temperature più basse è anche il momento in cui si ha voglia di restare in casa, a leggere, giocare, rilassarsi, chiacchierare, magari davanti ad un camino acceso.

Su e giù per le montagne e l'Outdoor Education
Su e giù per le montagne è un Silent book che ben si presta alle attività all’aperto legate all’Outdoor Education. Infatti la Natura e l’ambiente costituiscono un setting educativo privilegiato per l’apprendimento.
J.J. Rousseau riteneva che l’individuo venisse formato da tre maestri: la natura, gli uomini e le cose. Friedrich Fröbel, nella sua opera parlava di Kindergarten o giardini d’infanzia per sottolineare la correlazione tra natura ed educazione. Ancora, Rosa e Carolina Agazzi, Giuseppina Pizzigoni, Maria Montessori, Rudolf Steiner, Cèlestin Freinet sono tutti concordi nell’indicare lo spazio naturale come occasione di apprendimento e sperimentazione.
In tempi più recenti, Mario Lodi, Bruno Munari e Loris Malaguzzi fanno riferimento allo spazio, all’ambiente di apprendimento e alla Natura come contesto in cui i learners possono sviluppare competenze, ma prima ancora scoprire attitudini o talenti, per usare un’espressione tanto cara a Danilo Casertano, uno fra i più autorevoli esperti di Outdoor Education, in Italia e nel mondo.

Pochi paragrafi non sono sicuramente esaustivi per accendere i riflettori sulla cospicua eredità che gli esperti, studiosi, ricercatori e pedagogisti citati, hanno lasciato alla scienza dell’educazione. Ho fatto questi nomi, soltanto per sottolineare quanto l’idea di immaginare la classe come perimetro esteso che ricomprenda anche il fuori, fatto di musei, pinacoteche, laboratori, biblioteche, attività commerciali, strade, piazze, monumenti, parchi pubblici, ecosistemi naturali quali il mare, il lago, la montagna sia un tema approfondito in ambito scientifico. Il fuori, è opinione condivisa, rappresenta per i learners un’occasione per confrontarsi con il reale e per apprendere dall’esperienza.

Su e giù per le montagne. Per concludere
Che vi avevo detto? Su e giù per le montagne è un silent book adatto non soltanto ai piccoli, ma anche ai più grandi che amano la montagna.
E’ un valido supporto per tutti i docenti che praticano l’Outdoor Education o che vogliono approcciare ad esso, proponendo ai bambini delle letture stimolanti sul tema.
Spero davvero che vi sia utile!!
Ancora convinti che andando Su e giù per le montagne ci si annoi?
Conoscete altri testi che abbiano come argomento la montagna ? Non esitate a condividere la vostra esperienza nei commenti.
Vi leggerò con piacere.

Le foto sono di Cristina Rompietti e Luca Rapastella. Le illustrazioni utilizzate in questo articolo e il logo di I volti dell’Ambinte sono realizzati con Canva.
