Questo è il primo di una serie di articoli in cui ragionerò sul perché di un laboratorio didattico, sul cosa è un laboratorio, quale connotazione e caratteristiche deve avere, chiedendo aiuto ad alcuni grandi, che hanno sperimentato e creduto nell’importanza dei laboratori per innovare la didattica, rispondendo alle esigenze dei bambini e delle bambine di conoscere la realtà e di sperimentare all’interno di essa.
Un Laboratorio perl’Ambiente
Perché un laboratorio didattico?
Da un’artista un grande insegnamento su Laboratorio e Natura
Bruno Munari, artista, designer e scrittore tra i maggiori del secolo scorso ha dedicato un’attenzione particolare al mondo dell’ infanzia e dell’educazione, e ha dichiarato che ciò che voleva restasse, era il laboratorio nel suo vero significato, come luogo, spazio, tempo, occasione per la costruzione della conoscenza a partire dalla sperimentazione. * (1)
La scuola ha sempre più necessità di essere il luogo deputato alla costruzione del sapere, non basato soltanto sull’imparare, ma soprattutto sulla scoperta, sull’aguzzare la curiosità, per conoscere.
E’ l’atteggiamento dell’imparare ad imparare, facendo in modo che l’individuo apprenda, fin da piccolo a partecipare al proprio apprendimento.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario darsi un metodo e secondo Munari, questo metodo consiste nel creare relazioni fra gli elementi conosciuti.
Attraverso la sperimentazione che avviene in laboratorio ma anche nel vissuto quotidiano, si possono costruire delle informazioni che è opportuno non rimangano materiale inerte, ma che diventino competenze e conoscenze vive, da associare con altre competenze e conoscenze già possedute, per creare una relazione fra le informazioni, relazioni che portano a costruire conoscenza e a progettare qualcosa di nuovo.
Qualcosa di nuovo, che neanche si immaginava. Se un bambino, viene educato fin da piccolo a vedere ciò che si può fare con gli oggetti, lasciando spazio alla fantasia, alla creatività e all’immaginazione, molto probabilmente manterrà quest’atteggiamento durante tutta la sua vita. Se invece si danno indicazioni precise e prescrittive, molto probabilmente il cielo sarà sempre azzurro, il pulcino sempre giallo, la mela sempre rossa e a quel bambino si toglierà la possibilità di emancipare i propri pensieri, di contemplare le infinite variabili, di costruire i propri apprendimenti.
Per Munari, la creatività è “ricerca sincera di varianti”.
La parola ricerca ci fa pensare all’ approccio scientifico, molto caro a Munari che ha sempre cercato di analizzare ogni aspetto senza dare niente per scontato.
Il modo di porsi del ricercatore è quello di colui che con curiosità guarda a tutte le variabili che la realtà presenta: Munari ha fatto suo quest’atteggiamento manifestandolo anche con la grande attenzione che ha riservato alla natura. Per tutta la sua vita l’ ha osservata, con i suoi processi, i suoi cambiamenti, e la sua grande lezione è quella di stimolarci a tornare alla natura con uno sguardo di stupore per tutto quello ci può trasmettere.
Una ricerca sincera è vera, non ha risultati preconfezionati, ma è aperta alla scoperta di nuovi saperi: se penso alle foglie che compongono la chioma di un albero, non posso pensare soltanto
a quelle forme che mi son più familiari, ma devo essere disposta a riconoscerne e a conoscerne molte altre, simili o completamente diverse che rappresentano con le loro caratteristiche un segno distintivo o la carta d’identità di quell’albero, di cui forse non immaginavo l’esistenza.
Una foglia oltre ad avere forme diverse ha colori diversi: quante sfumature di verde possiedono le foglie? Gli alberi hanno foglie soltanto verdi? oppure grigie? Oppure rosso bordò?
Una roccia che forma ha? Quante forme può avere? Quanti colori possiede?
Tutte le gocce di pioggia sono uguali? Come è la goccia di pioggia di un temporale estivo? Più grande o più piccola della pioggerella di primavera?
Il vento soffia sempre nella stessa direzione? Ha sempre la stessa temperatura? Oppure a volte mi accarezza semplicemente le guance e a volte soffia così forte da rendermi difficoltoso camminare? Un vento di Tramontana ha la stessa temperatura di un vento di Scirocco?
Soffermarsi sulle varianti della natura, ma anche della realtà ci fa toccare con mano la complessità e la ricchezza del mondo che ci circonda, dando ad ognuno la possibilità di costruire il proprio apprendimento, con il gusto e l’entusiasmo di conoscere cose nuove. Se riusciamo a trasmettere ai bambini la gioia e il gusto di imparare,
l’ educazione può diventare un grande investimento per il futuro.
* (1) Metodo, laboratorio, creatività. Bruno Munari per la scuola. Intervista a Bruno Munari del 1997 in www.giuntiscuola.it › La Vita Scolastica › WebMagazine › Articoli
Continua …
Visite 129